Cantina del Nebbiolo
Quelle della Cantina del Nebbiolo, a Vezza d’Alba, sono radici lontane. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le colline viticole piemontesi erano percorse da venti di innovazione e sviluppo, che avevano portato entusiasmo e fiducia nel futuro.
C’era, a livello nazionale, un movimento che sognava di creare un settore produttivo dedicato ai vini di qualità ed aveva trovato nella realtà piemontese molti interpreti e forti sostenitori. In particolare, sulle colline tra Langa e Roero, dove la vocazione alla vite e al vino erano consolidati da tempo.
Anche il clero, in quel periodo, era al fianco dei viticoltori e li aiutava a trovare collettivamente la strada per realizzare i sogni che individualmente non erano possibili.
Fu così che nel 1901, grazie al lavoro paziente e propositivo del parroco di allora, Don Augusto Vigolungo, veniva costituita a Vezza d’Alba la prima cantina cooperativa per la trasformazione del vino denominata “Cantina Sociale Cattolica Parrocchiale”, che vinificava e trasformava i dorati grappoli di Favorita in vino bianco per la Santa Messa.
Fu un contributo alla crescita del territorio, dove la vite faceva fatica a resistere alle insidie delle malattie e all’alternativa della frutticoltura che offriva la sua concreta soluzione ai problemi del reddito.
- Arneis
- Barbaresco
- Barbera
- Barolo
- Dolcetto
- Langhe
- Moscato
- Nebbiolo
- Sauvignon